martedì 29 giugno 2010

Storia dello Spinone Italiano

Lo Spinone è una razza molto antica. Senofonte, Seneca, Arriano, Nemesiano, Grazio Falisco e altri autori dell'antichità scrivono di cani a pelo duro, probabilmente gli antenati dell'odierno Spinone.

La più antica immagine di uno Spinone del tutto simile a quello attuale risale invece al XV secolo. Si tratta dell'affresco “Il Ritorno del Cardinale Gonzaga” di Andrea Mantegna (1450 circa) che si trova all’entrata della Camera Degli Sposi nel castello di San Giorgio a Mantova. Nel dipinto si vede Ludovico e suo nipote che danno il benvenuto al Cardinale Francesco Gonzaga (si pensa addirittura che la seconda figura da destra possa essere

lo stesso Mantegna).


Ingrandimento del cane che potrebbe essere uno Spinone



Nel 1683, il francese Sélincourt scrive nel suo libro Le Parfait Chasseur: "Les meilleurs griffons viennent d'Italie et du Piémont"(i migliori Griffoni provengono dall’Italia e dal Piemonte).

Utilizzata per secoli dai cacciatori che la impiegavano per la ferma della selvaggina su terreni difficoltosi, ciò dimostra che già allora il nostro Spinone godeva di una chiara fama.
Il fatto che si parli di Griffoni e non specificatamente dello Spinone è dovuto al fatto che in quell’epoca, ed anche prima di allora, tutti i cani a pelo duro venivano chiamati Griffoni, per meglio distinguerli dagli altri cani da ferma con mantelli diversi. Per secoli questa razza si mantenne pura, pur rimanendo in mano ai cacciatori che spesso finalizzavano l’allevamento alla sua pratica utilizzazione, piuttosto che basarlo su seri principi di selezione.
La sua diffusione andò scemando, come per altre razze da ferma e non solamente italiane, con l’avvento dei cani inglesi. La ripresa ufficiale della razza è storia abbastanza recente ed il vero recupero della razza avvenne negli anni '40 e '50 per opera soprattutto del Dr. Paolo Brianza,famoso veterinario e allevatore di Spinoni.

La tipica testa di uno Spinone fu ammirata e pubblicata, nel suo libro del 1951, dal Dr. Adriano Cerasoli che scriveva nel suo poema didascalico:
"

..A'l fine, udiam de lo Spinon li fasti,
l'origin, la schiatta e li tempi duri,
la cerca magistral in agri vasti,
in canne di palude e in boschi oscuri.
L'intelligente ferma, e senza guasti,
dote preclara de' soggetti puri,
e ancor, ché nulla sia lassato a 'l caso,
com'ello usi de ancestral suo naso.
"Spinoso" lo nomar, primieri, 'l Crippa
e l'Albertazzi, e lor trattato 'l scrive.
"Restone" é detto, pe 'l vello che grippa,
sì come dumo, a l'eridiane rive.
"Restoso", ancor in piemontese stippa,
in simiglianza a le reste coltive.
E "Baffo", a 'l fin, intutto quel di Roma,
pé quell'irsuta e ancor prolissa chioma......
...Se dé trialers, ami seguir le gare,
il Pointer scegli, e non sceglierei a caso.
E pure 'l Setter, potrassi onorare,
ché anch'èllo é doto, d'un eccelso naso.
Se l'indovinare vuò, ristretto, usare,
dé Bracchi e dé Spinon tolli, da 'l vaso.
Ma, qual si sia la caccia, imploro venia,
se l'irto can prefero, a ogn'altra genia."


Oggi lo Spinone è tutelato dalla Società Specializzata C.I.SP. e da un discreto numero di seri allevatori, che fanno dell'attuale standard morfologico e di lavoro un comune denominatore.


Il "Burbero Bonario", il "Clochard", il "Cane Filosofo" o il "Cane Poeta", così come definito per la sua espressione, si presenta in due varietà di colore, il bianco arancio e il roano marrone e ad oggi, la massima espressione di omogeneità la possiamo notare nei bianco arancio, colore più apprezzato e più appariscente, che non risente dell'immissione di altre razze nelle correnti di sangue, molto evidente invece nei roano marrone dove la "tonaca di frate" ideale spesso risulta quasi introvabile.

Lo spinone é un trottatore e la sua costruzione è quadrata o tendente al quadrato.

La sua indole é paziente, tanto che per poter partecipare al gioco si lascia strapazzare senza mai reagire; é una sicurezza assoluta per il suo padrone e per i bambini, lo sguardo dolce e l'aria pensosa da poeta, lasciano trasparire tutta la sua generosità e intelligenza.

Il peso varia da 32 a 37 kg per i maschi, e da 28 a 30 per le femmine, ma non é raro vedere soggetti di circa 45 kg.

L'altezza al garrese è da 60 a 70 cm. nei maschi e da 58 a 65 cm. nelle femmine

Ogni anno nascono circa 600/700 cuccioli, frutto del lavoro di allevatori, cacciatori ed appassionati, che con il loro lavoro di selezione consentono ai soggetti migliori di partecipare ed assurgere alle massime qualifiche in prestigiose competizioni nazionali ed internazionali.

Lo spinone è particolarmente apprezzato all’ estero, specialmente in Gran Bretagna, Olanda, Germania, Svezia, Norvegia, Finlandia e negli Usa.

Alcuni di questi paesi hanno raggiunto la totale autonomia in allevamento, iniziata con l’ importazione dall’ Italia di alcuni soggetti all’ inizio degli anni ottanta.

Specialmente negli Usa e in Gran Bretagna la razza è tutelata dalle associazioni specializzate ed è normale assistere a manifestazioni dove sono presenti anche duecento soggetti nelle due varietà di colore.

Lo spinone, pur essendo estremamente docile, dimostra sempre di avere grande dignità che esprime principalmente nel lavoro cui é stato destinato e che lo rende triste quando gli viene negata, dialogate con lui quando lo avrete al vostro fianco, fatelo sentire importante nel rapporto familiare che non dovrà mai escluderlo per non renderlo infelice.

Lo sguardo sarà la spia dei suoi sentimenti.

Dal libro del compianto Massimo Scheggi:
"Si può dire che lo spinone sia un «cane poeta», una sorta di artista da strada, con nello sguardo un qualcosa di profondo e di malinconico. Non c’è cosa più bella, per un cinofilo o per un cacciatore, che parlare con il proprio cane attraverso lo sguardo e capire così i suoi stati d’animo. È stato detto più volte che c’è solo un cane che ha sguardo umano. Ed è lo spinone."