sabato 26 gennaio 2013

Le ghiandole perianali del cane

Infiammazione delle ghiandole perianali del cane

Le ghiandole anali producono una secrezione dall’odore pungente che permette al cane di definire il proprio territorio. Per i nostri cani addomesticati, ciò è inutile e non influenza negativamente il comportamento del cane.
Popolarmente chiamate “ghiandole anali', presenti sia nei cani maschi che femmine, sono in realtà due piccole sacche, situate su entrambi i lati dell'ano, piene di ghiandole che producono una secrezione maleodorante. Ogni sacco è collegato all'esterno da un piccolo dotto che si apre appena dentro l'ano permettendo così lo svuotamento quando il cane defeca. Si pensa che la secrezione serva oltre che a facilitare la defecazione (lubrificando il passaggio delle feci attraverso l’ano) anche a depositare i feromoni che servono al cane per marcare il territorio. Ecco perché i cani sono così interessati a odorare le feci altrui. In realtà la loro reale funzione non è del tutto chiarita.
Il secreto normalmente è chiaro, fluido e con odore scarsamente percepibile all’olfatto umano. Con l’irritazione delle ghiandole perianali si tende ad avere ristagno del secreto nelle ghiandole con possibile proliferazione di batteri. Il secreto diventa più denso e più scuro con un odore stomachevole. Il più delle volte si può notare un rigonfiamento del sottocoda ai lati dell’ano e nelle situazioni più gravi, o che si protraggono da maggior tempo, possono presentarsi delle lesioni della cute (fistole) a livello di questi rigonfiamenti, dalla quale può fuoriuscire materiale denso maleodorante giallo o scuro.

Quella delle ghiandole perianali del cane è tra le infezioni più fastidiose.

Il primo segno è spesso definito “ scooting “cioè trascinamento/strusciamento del posteriore sul terreno o sul pavimento. Altro segnale è il grattarsi spesso con la lingua o con i denti la zona anale come se avesse un prurito incontrollabile oppure quando, prima di sedersi, gira su se stesso, come se non trovasse la posizione, e si siede tutto su un fianco. Ed ancora, quando la “procedura” di pulizia dopo la defecazione dura molto più tempo del solito. Questi segnali spesso ci segnalano che il cane possa avere le ghiandole perianali irritate, un problema comune a tutti i cani di qualsiasi razza e taglia, anche se meno frequente nelle razze più piccole. La sensazione è quella di moltissimi aghi infissi nel posteriore, o addirittura un dolore lancinante alla zona intorno all’ano, ragione per cui il cane mugola e si gratta il posteriore con ogni mezzo possibile. Quando parte del contenuto delle ghiandole infette fuoriesce se ne può percepire anche il disgustoso odore, che conferma la situazione.

Cause, cura e prevenzione delle infezioni delle ghiandole perianali del cane.

Non si conoscono le reali cause scatenanti del problema, ma ci sono diversi fattori che sono altamente predisponenti. Cani con problemi di diarrea ricorrente sono soggetti al problema perché la scarsa consistenza delle feci non aiuta la spremitura delle ghiandole e il loro secreto ristagna: è opportuno intraprendere una dieta che regolarizzi l’attività intestinale. Le malattie di tipo dermatologico comportano una maggiore possibilità di infezioni della cute e delle ghiandole annesse alla cute; in questo caso la prevenzione è intesa in un quadro più generale di controllo dei problemi dermatologici. Sovrapproduzioni ormonali, tipiche dei cani “dominanti” per esempio, provocano una maggior produzione di secreto delle ghiandole che producono feromoni, perianali comprese. La terapia da effettuare con l’infezione delle ghiandole perianali in corso è la spremitura delle ghiandole stesse, seguita o meno a giudizio del veterinario da terapia farmacologica. Nel caso invece di frequenti recidive, o di formazione di fistole, il veterinario può decidere di intervenire con un’operazione chirurgica di asportazione e “curettage” (raschiamento superficiale mediante un cucchiaio chiamato curetta). Si tratta di un intervento chirurgico delicato e specializzato eseguito spesso come procedura di routine, anche se nei casi più gravi può necessitare l'intervento di uno specialista. La complicazione principale della chirurgia sono i danni permanenti ai nervi che chiudono lo sfintere anale, complicanza rara che può provocare incontinenza fecale o l'incapacità di controllare i movimenti intestinali.