Quello dello sparo è spesso un problema per molti dei nostri cuccioli/cuccioloni e/o cani adulti e qui di seguito illustriamo alcuni dei metodi più usati, sperando che in qualche modo possano tornare utili.
Molti abituano i cuccioli ad associare un forte rumore al momento del loro pasto (alcuni addirittura iniziano già dall’allattamento alle poppe materne), cioè poco prima di dargli la ciotola e/o durante il pasto stesso fanno rumore con un coperchio di latta contro il muro... una o due volte al massimo, prima piano e poi sempre più forte.
Altri abbinano uscite in luoghi rumorosi ed in posti sempre nuovi dove i rumori e le situazioni sono imprevedibili e le più diverse ( il mercato, il traffico cittadino, il treno, gli aerei, ecc..).
Questi sistemi sono di valido aiuto, ma sarà fondamentale per il cane associare un rumore forte, di per sé sempre fonte di disturbo, ad una situazione positiva, cioè al selvatico in volo o in corsa, quindi importante sarà prima di tutto far incontrare e rincorrere per bene i primi selvatici, così che la passione si estrinsechi del tutto.
Non sparare mai alla prima ferma...c’è chi lo fa ed ha fortuna, ma il rischio di ottenere un effetto contrario è grande.
Aspettiamo allora il momento opportuno a far sentire gli spari e ricordiamoci che, essendo in presenza di un cucciolo/cucciolone e/o cane adulto pauroso, non dobbiamo mai sparare, le prime volte, sopra la sua testa, ma di fare attenzione a stargli avanti o di lato.
ASSOLUTAMENTE sconsigliate sono le cure shock, che molti consigliano, del tipo portare il nostro ausiliare al tiro al piattello, perché uno dei rischi maggiori è finire di traumatizzare un soggetto valido, che potrebbe essere recuperato.
Nella fattispecie, bisogna sempre iniziare una terapia di recupero/addestramento graduale, iniziando a sparare con una pistola da bambini, magari mentre i cani mangiano o giocano, poi aumentare gradatamente il rumore e prima di arrivare al fucile da caccia calibro 12/20 sparare con un piccolo calibro, magari associando lo sparo all'abbattimento e al riporto di un selvatico.
Non accelerare mai i tempi e avere molta pazienza è la condizione primaria.
Perchè abbia successo, il recupero/addestramento richiederà molto tempo, sapendo che ogni azione va completamente assimilata dal nostro cane e che non si passa alla fase successiva se notiamo anche un minimo di reticenza. In questa seconda situazione, cioè paura o reticenza, sarà di sicuro giovamento l’interruzione momentanea degli spari, continuando però le uscite con il soggetto quanto più possibile, così da permettergli di ritrovare la gioia e la passione, magari persa o solo latente, per la selvaggina.
Magari abbinare, se possibile, le prime uscite con un altro cane lasciando piena libertà nel rincorrere la selvaggina, poi quando noteremo che questo rincorrere i selvatici è quasi frenetico, metteremo sul terreno qualche animale menomato d'ala, lasciandoglielo abboccare e magari anche mangiare (in questa fase credetemi è di secondaria importanza rispetto al ristabilire l’istinto predatorio e la passione al selvatico che saranno poi il meccanismo che farà dimenticare il rumore dello sparo).
Una volta verificato che abbia recuperato la passione, portiamolo su selvaggina, anche dall’allevamento, e spariamo, magari con un piccolo calibro, al selvatico che si invola, cercando di abbatterlo (in questa fase sparare anche a terra va benissimo perché per il momento conta solo il bene del cane).
Se il nostro cane, dopo lo sparo, insegue il selvatico o lo abbocca quando cade avremo raggiunto il nostro scopo, avremo cioè superato la fase critica della paura allo sparo, in caso contrario, cioè se si ferma e/o si ritrae allora sapremo di avere un problema serio.
Il consiglio è di fare queste esperienze da soli, noi e il nostro cane e se ci avvaliamo dell’ausilio di un amico (mai più di uno) raccomandiamogli di stare zitto e fermo.