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martedì 29 giugno 2010

Il Parto

Osservando attentamente il comportamento della nostra cagna possiamo capire l’avvicinarsi del parto:
- la femmina è in genere irrequieta;
- scava e cerca di formarsi un riparo o un nido;
- il giorno prima non mangia;
- la temperatura rettale nelle 12/24 ore precedenti scende di 2°÷2.5°C (valori normali 38,5°÷39°C a seconda del soggetto) ma soltanto quando é sotto i 37°C si avvicina il momento giusto.

E' importante che la cagna capisca dove deve partorire, quindi predisponiamo in un luogo appartato, ma familiare, una cassetta-parto, generalmente fatta di legno, con dimensioni che variano a seconda della mole, considerando che per un cane di taglia piccola sono di 100 x 80 cm. Altra accortezza da usare è predisporre su tutto il perimetro dell’alzata verticale una specie si corrimano orizzontale di una 10÷15 di cm. di larghezza che, non permettendo il completo appoggio del corpo materno e creando una specie di camera di salvataggio, eviti lo schiacciamento dei cuccioli contro l’alzata stessa.
Un costante controllo della regolarità del parto è l’unica cosa richiestaci, quindi lasciamo la cagna il più possibile tranquilla, perchè generalmente fa tutto da sola.
I cuccioli di norma si presentano di testa e con gli arti anteriori verso avanti, ma a volte la nascita si complica quando compaiono uno o due arti e la testa separatamente. Di fronte ad un cucciolo che sta uscendo ma che fatica ad uscire (la posizione più problematica è quando si presenta di "spalla") è meglio manipolare piuttosto che tirare. Si può tirare con molta cautela solo in caso di presentazione cefalica o podalica ma solo in concomitanza delle contrazioni. Non si tiri mai dalla testa o dal collo, ma si cerchi di far presa, molto delicatamente, sul corpo o, in casi estremi, anche sugli arti, ma procedendo molto delicatamente. La stesso procedimento è indicato anche per i cuccioli rimasti chiusi nelle placente.
Se, una volta estratto il cucciolo ci si accorgesse che questi non respira, liberare le vie aree aprendo delicatamente la bocca con un dito e, se necessario, usare una pompetta e/o una siringa senza ago per aspirare i liquidi dalle vie aeree. Mettere il cucciolo a testa in giù può aiutare la fuoriuscita di eventuale liquido amniotico dai polmoni.
Soffiare delicatamente (e non eccessivamente) mettendo la bocca sul cucciolo in modo da coprire sia il suo naso che la bocca e controllare la presenza del battito cardiaco con le dita o con lo stetoscopio.
Se il battito è assente, premere con due dita sul cuore che troviamo in prossimità del gomito sx., premere e lasciare velocemente tenendo conto che la frequenza dei battiti di un cucciolo varia dai 120 a oltre i 180 al minuto.
Ogni 15-20 secondi soffiare di nuovo nella bocca e nel naso. Controllare ogni minuto se il battito è presente.
Proseguire per 5 minuti con la rianimazione cardio-polmonare ma se il cuore non inizia a battere autonomamente in questo lasso di tempo, c'è poco da fare.
Se il cuore batte lentamente cercare di stimolarlo strofinandolo con una salvietta e continuare queste procedure per circa 20 minuti. Si può anche dare qualche goccia di atropina sulle mucose o somministrare cortisone in piccolissime dosi.
La femmina, specie al primo parto e/o se ha più di 3 anni, può avere qualche difficoltà nell’espellere il primo cucciolo che spesso compare entro due ore dalla rottura delle acque.
Ogni cucciolo è avvolto in un sacchetto trasparente (sacco amniotico) che subito dopo l'espulsione viene subito lacerata e mangiata dalla madre che provvede anche a recidere il cordone ombelicale con gli incisivi (a volte per un’ancestrale retaggio mangia anche i cuccioli nati morti per non lasciare eventuali tracce che possano condurre un ipotetico rapace/assalitore al nido e contestualmente ingerire proteine utili al sostentamento). Il cucciolo viene quindi stimolato a respirare con energiche slinguazzate e spinto con decisione verso le mammelle più vicine. La placenta, una per cucciolo, può essere espulsa attaccata al cordone ombelicale o dopo 5÷30 minuti dalla nascita del singolo cucciolo, e come già detto mangiata.
Sarebbe bene, se possibile, controllare che il numero di cuccioli partoriti corrisponda al numero delle placente espulse, perchè qualora, malauguratamente, la placenta dovesse essere ritenuta per la cagna potrebbe essere fatale. In tale frangente si deve interpellare il veterinario senza indugio.
L'intervallo tra un cucciolo e l'altro può variare a secondo della morfologia della cagna, quindi in alcune femmine si hanno intervalli crescenti 10÷20 minuti dal primo al secondo, 20÷30 dal secondo al terzo.. fino ad arrivare a quasi un'ora con gli ultimi nati. Altre cagne partoriscono velocemente due o più cuccioli, fanno seguire una pausa e riprendono con il resto della cucciolata. L'importante è che, una volta che il cucciolo che ha impegnato il canale pelvico, l'espulsione avvenga in poco tempo.. Se la cagna è stressata, l'ultimo cucciolo può uscire anche dopo 18 ore.
La durata del parto varia, a seconda del numero di cuccioli e di altri fattori materni, da 4 a 8 ore e può durare anche per 24 ore senza complicazioni.
Capiremo quando il parto è finito dall'atteggiamento della femmina che assune un'espressione rilassata e spesso si addormenta allattando.
Eseguire durante la gravidanza (in genere due÷tre giorni prima del parto presunto) una radiografia ci sarà di enorme aiuto perché determinando il numero dei cuccioli nel ventre materno attraverso la conta degli scheletri ci dirà anche quando il travaglio sarà terminato.
Le perdite durante il parto sono abbondanti e di colore verde scuro con tracce rossastre, con un odore intenso ma non putrido, e possono a volte anche precedere di qualche ora il parto del primo cucciolo e sono dovute all'emissione di sangue stagnante, prodotto da ematomi marginali, conseguenti al distacco della placenta. Se invece dovessero apparire giallastre, maleodoranti o purulente potrebbero segnalare un'infezione all'utero con grave pericolo per la mamma e per i cuccioli.
Dopo il parto la femmina trascorrerà molto tempo nella cuccia e allontanarla non sarà semplice, quindi fare molta attenzione perchè potrebbe essere particolarmente aggressiva verso gli estranei e/o verso gli altri cani, questo perchè il suo istinto la spinge a difendere la sua prole.
L'allattamento dura circa 40÷50 giorni fino allo svezzamento, ma già dal 20°÷25° giorno si può aiutare la cagna con l'alimentazione artificiale dei cuccioli attraverso crocchette specifiche per cuccioli bagnate prima con acqua e aggiunte poi con latte di capra di più facile digestione per non correre il rischio di eventuali coliche.