Vecchio e solo,
pensai che un cane
avrebbe colmato
la mia esistenza vuota.
Lo trovai randagio, sporco, affamato;
gli feci una carezza, mi seguì senza timore.
Ora è il mio cane,
io sono il suo padrone.
Gli parlo, lui mi risponde
lambendomi le mani.
"Fido, domani non avremo da mangiare,
la pensione è finita, avremo da aspettare!."
Arriva quel giorno benedetto,
in fila, con gli altri pensionati,
il libretto sgualcito dal tempo
stretto tra le mani,
il mio turno aspetto.
Fido scodinzola contento.
Lui sa che oggi mangeremo di più
e un poco meglio.
Ègià l'inverno
. È fredda la mia casa senza fuoco.
Lui mi sta vicino e mi riscalda.
L'inizio della primavera
ci trova uniti a ringraziare il sole,
mentre dal cuore
mi nasce una preghiera:
"Grazie Signore,
di aver creato il cane!"